Radiotelescopi di Medicina : LOFAR

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2. Il Core

1. Introduzione

La prima fase del progetto LOFAR consiste nella creazione di una prima piccola baseline tramite la realizzazione di un’area compatta di 2 Km di diametro denominata ‘The Core’ e l’installazione di 32 stazioni remote. Ogni stazione remota sarà costituita da 100 antenne per la parte bassa dello spettro di LOFAR (30-80 MHz) e 100 per la parte alta (120-240 MHz). Inoltre verranno installati 13 sensori geofonici di vibrazione a 3 assi, da 1 a 3 micro barometri (per la rilevazione di infrasuoni) e diversi sistemi ausiliari (ad esempio per il monitoraggio del clima e per misure di posizione e tempo col sistema GPS).

Complessivamente, per applicazioni radioastronomiche, nel ‘core’ si avranno a disposizione 3200 antenne per la parte bassa dello spettro e 3200 per la parte alta. Alcune stazioni selezionate saranno dotate anche di ulteriori sensori per applicazioni nel campo dell’agricoltura. Le stazioni remote avranno un’area efficace rispettivamente di circa 1600 m2 a 30MHz e di 260 m2 a 75MHz, per quanto riguarda le antenne a bassa frequenza, mentre si avranno circa 1600 m2 a 120MHz e 600 m2 a 200MHz per le antenne ad alta frequenza.

 

2. Il Core
3.Caratteristiche tecniche
3.1 Il Sistema
3.2 Elaborazione dati
3.3 Parametri dei sensori
4.Lofar a Medicina
4.1 Estensione baseline
4.2 Kit Lofar
4.3 Superstation
5. Astronomia

Le stazioni sono dislocate in maniera tale che future espansioni della rete LOFAR contribuiscano significativamente al campionamento spaziale (copertura ottima del piano (u,v), piano ortogonale alla direzione di puntamento) per le applicazioni radio astronomiche. Ulteriori estensioni della baseline a livello europeo saranno sempre tenute in grande considerazione e da qui è nata l’idea di creare una stazione LOFAR anche a Medicina.

 

   
 

 

 

                                                                          Webmaster 

                                                                                                G. Bianchi