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Un’enorme
quantità di detriti spaziali orbita attualmente intorno alla Terra. Il
loro numero è costantemente in aumento e rappresenta un pericolo
crescente per le attività spaziali. Al fine di monitorare la crescita
incontrollata di detriti, le agenzie spaziali di tutto il mondo hanno
deciso di potenziare le attività di ricerca dedicate alla scoperta di
nuovi space debris e alla caratterizzazione dell’ambiente detritico. In
questi ultimi anni sono già state realizzate con successo campagne di
monitoraggio di detriti utilizzando metodologie diverse. Tra queste la
tecnica radar è risultata essere una delle più performanti. Rispetto
alle osservazioni ottiche, le misure radio beneficiano infatti della
possibilità di essere effettuate per 24 ore al giorno,
indipendentemente dalle condizioni atmosferiche e dall’illuminazione
solare dei detriti. A tali vantaggi si aggiunge, inoltre, la maggiore
sensibilità della strumentazione soprattutto nella rivelazione di
oggetti in orbita bassa (Low Earth Orbit – LEO), dove sono concentrati
la maggior parte dei detriti spaziali. L’Istituto
di Radioastronomia e l’Osservatorio Astronomico di Torino (entrambi
afferenti all'Istituto Nazionale di Astrofisica - INAF) sono coinvolti
nel “Progetto Detriti Spaziali” finanziato dall’Agenzia Spaziale
Italiana (ASI). Nell’ambito di tale programma sono state effettuate
delle campagne osservative di space debris utilizzando la tecnica del
radar bistatico. Le osservazioni sono state realizzate con l’antenna
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G. Bianchi |