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La
parabola VLBI da Le
bande internazionalmente usate nelle ricerche di space debris mediante
radar in onda continua sono 5.01 GHz (ad es. Evpatoria - Ukraina) e 8.5
GHz (ad es. Goldstone – US). Queste frequenze sono infatti riservate
dall’International Telecommunication Union (ITU) alla trasmissione di
segnali per sistemi radar bistatici. Nell’ambito del progetto MSS si
prevede dunque di utilizzare una di queste frequenze. Per attuare il
progetto è prevista l’installazione di un nuovo ricevitore in uno dei
due fuochi dell'antenna da affiancare ai ricevitori radioastronomici
nelle bande X (8.1-8.9 GHz), S (2.2-2.36 GHz), L – low (1.6-1.71 GHz),
L – high (1.35-1.45GHz). Ciò comporta la riprogettazione completa
dell’attuale sistema di front-end posto in fuoco secondario (o
primario). Il nuovo ricevitore deve essere infatti realizzato ed
installato in modo tale che le osservazioni degli space debris condotte
in modalità piggy-back non interferiscano con le misure
radioastronomiche in corso. Una
volta attivato il nuovo ricevitore, oltre al piggy back si possono
configurare per la parabola VLBI altre due distinte modalità
osservative nel monitoraggio degli space debris: .
Sessioni osservative dedicate . Osservazioni attivate automaticamente durante gli intervalli di inattività dell'antenna La
tecnica di piggy back non consente di puntare l’antenna su target noti
ma, offrendo tuttavia una maggiore copertura temporale, è
particolarmente efficace nella ricerca di nuovi space debris. Questa
metodologia necessita di un’antenna trasmittente nazionale dedicata
del diametro di circa 8 Nelle
sessioni osservative dedicate (e concordate con l’antenna trasmittente
di Evpatoria o eventualmente di altre antenne trasmittenti) possono
invece essere selezionati target specifici da monitorare. Tale modalità,
date le potenze di trasmissione in gioco, può essere usata nella
ricerca di space debris centimetrici o sub-centimetrici. I tempi
osservativi totali in questo caso sarebbero però limitati a qualche
centinaio di ore all’ anno. Infine,
l’uso in automatico dell’antenna VLBI durante gli intervalli di
tempo in cui non è utilizzata per ricerche radioastronomiche
unirebbe i vantaggi delle prime due modalità: possibilità di puntare
target definiti e tempi di osservazione relativamente lunghi. |
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G. Bianchi |