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Tra luglio e novembre 2007, sono state condotte tre sessioni di monitoraggio durante le quali la stazione di Evpatoria ha trasmesso un segnale in onda continua con una potenza di 15-20 kW, per un totale di circa 30 ore. Ciascuna sessione è stata divisa in due parti:

    . Ossevazione di detriti noti orbitanti a varie quote

    . Ricerca di nuovi oggetti non catalogati

Nella prima fase sono stati puntati oggetti di diverse dimensioni (da grossi satelliti inattivi fino a detriti decimetrici e centimetrici) orbitanti a varie quote. Questi oggetti sono stati scelti fra quelli contenuti nel catalogo NORAD o scoperti recentemente durante campagne internazionali di monitoraggio.

Nella seconda parte dell’esperimento sono state effettuate osservazioni di una regione di spazio situata approssimativamente ad una quota di 872 km . Questa zona è stata scelta dall’ISTI-CNR di Pisa sulla base del modello di popolazione detritica PROOF-2005, per massimizzare la probabilità di rivelare nuovi detriti. Le misure sono state eseguite nella modalità di “Beam Parking”, ovvero posizionando le due antenne in modo da puntare contemporaneamente una zona fissata dello spazio. E’ stato inoltre deciso di sperimentare una tecnica innovativa denominata “Piggy Back” che consiste nel fare incrociare alla quota voluta il fascio dell'antenna del radiotelescopio (master) con quello di una seconda antenna trasmittente (slave), mentre la prima è impegnata  nei normali programmi di ricerca. Questa tecnica consente di acquisire dati per tempi molto lunghi, a costo quasi nullo, senza interferire con i programmi di ricerca effettuati dall’antenna master. Nel nostro caso è stata sfruttata la trasmissione di Evpatoria verso alcuni target interplanetari (asteroidi e pianeti) per monitorare alcune regioni dello spazio circumterrestre alla ricerca di nuovi space debris.

   
 

 

 

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                                                                                                G. Bianchi