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I risultati della prima campagna di osservazioni Space Debris sono stati estremamente incoraggianti. Il 92% degli oggetti puntati, fra quelli catalogati, sono stati osservati. Sono stati inoltre rivelati numerosi segnali anche durante la fase di monitoraggio di oggetti non catalogati. Gli echi misurati hanno mostrato in tutti i casi un elevato rapporto segnale/rumore confermando l’estrema sensibilità dei tre sistemi di acquisizione dati anche nel caso di space debris di piccole dimensioni.

Eco proveniente da un piccolo detrito non catalogato

Debris n. 29040 il cui eco è stato registrato sia in Luglio che in Novembre  

Notevoli progressi sono stati realizzati nello sviluppo di nuove tecniche di monitoraggio degli space debris utilizzando radar bistatici. I risultati ottenuti hanno provato che il radar Medicina-Evpatoria, grazie alla sua elevata sensibilità, può giocare un ruolo fondamentale nella individuazione di detriti spaziali anche di piccole dimensioni ed essere uno dei pochi sistemi al modo in grado di rivelare detriti centimetrici o subcentimetrici in orbita LEO.

L'osservazione del satellite NROL-21

Il recente passaggio del satellite spia americano fuori controllo NROL- 21 ha offerto l’opportunità di testare per la prima volta la Croce del Nord come elemento di un sistema radar bistatico per la sorveglianza spaziale. Le osservazioni del satellite sono state realizzate utilizzando come trasmettitore un'antenna parabolica di soli 4 metri di diametro dislocata nei pressi di Gorizia e come ricevitore una porzione estremamente ridotta ( 30 metri quadrati sui 30.000 effettivi) della Croce del Nord. Il test ha avuto esito positivo, con la rivelazione di un forte radioeco nel momento del transito del satellite all’incrocio dei beam delle due antenne.

Radioeco proveniente dal satellite NROL-21 registrato dallo spettrometro MSpec0

Spettrogramma dell'eco registrato con lo spettrometro ad alta risoluzione Spectra-1

I risultati raggiunti hanno dimostrato le enormi potenzialità che potrebbe avere la Croce del Nord, una volta reingegnerizzata. La nuova antenna oltre ad avere un FOV molto più ampio, sarebbe infatti caratterizzata da una sensibilità circa mille volte superiore a quella della configurazione impiegata in questo esperimento.

   
 

 

 

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                                                                                                G. Bianchi