La forma
parabolica dello specchio è scelta per le proprietà
matematiche della parabola, che permettono:
1) di far convergere
sul fuoco tutte le radiazioni provenienti da una direzione parallela
all'asse della parabola;
2) di ottenere
che tutti i punti di una superficie d'onda (punti in fase) provenienti
da tale direzione si trovino ancora in fase nel fuoco.
La precisione
meccanica della struttura non è da considerare in senso assoluto,
ma relativamente alla lunghezza d'onda alla quale lo strumento lavora.
Se la forma dello specchio non differisce da un profilo parabolico per
più di un sedicesimo della lunghezza d'onda (tolleranza che deve
comprendere gli effetti di deformazione meccanica, degli agenti atmosferici,
ecc
), si può ritenere che tali imperfezioni non influenzino
il rendimento del telescopio.
Lavorando ad una lunghezza d'onda di 73,5cm è stato possibile costruire
lo specchio non a superficie completamente piena, ma utilizzando fili
di acciaio tesi a circa 2 centimetri di distanza l'uno dall'altro.
Il potere risolutore è di 4'-5' in direzione N-S e di 4' in direzione
E-W, valori che appaiono ridicoli rispetto a quelli ottenibili con telescopi
ottici. Tuttavia, molto maggiore è la quantità di radiazione
raccolta dalla Croce, poichè essa è proporzionale alla superficie
dello specchio (circa 30.000 mq). Tale caratteristica permette di misurare
ed individuare sorgenti estremamente deboli, cosa che può significare
anche estremamente lontani. Pertanto, la Croce del Nord è particolarmente
(ma non solo) adatta per ricerche su sorgenti extragalattiche.
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